Attrezzatura corretta per trekking in Vietnam, Laos e Cambogia
07/10/2016 | 14:24
Giungla, foresta pluviale, si ripropone un ambiente simile a diverse latitudini, si possono incontrare giaguari o elefanti, tarantole o serpenti, ma direi che i consigli per come viaggiare nella giungla siano universali.
Non so perchè ma io sono attratta da questo ecosistema ogni volta che visito un paese con una giungla mi ritaglio dei giorni per visitarla. Si dice che vista una vista tutte, ma nn è esattamente così, a volte cambiano gli animali che la popolano o, cosa che per me è più interessante, le etinie che la vivono.
Giungla, foresta pluviale, si ripropone un ambiente simile a diverse latitudini, si possono incontrare giaguari o elefanti, tarantole o serpenti, ma direi che i consigli per come viaggiare nella giungla siano universali.
Non so perchè ma io sono attratta da questo ecosistema ogni volta che visito un paese con una giungla mi ritaglio dei giorni per visitarla. Si dice che vista una vista tutte, ma nn è esattamente così, a volte cambiano gli animali che la popolano o, cosa che per me è più interessante, le etinie che la vivono.
Per fare un esempio, io sono stata 2 volte in Amazzonia, una di queste ad Iquitos che è una città, addentrantdoti nella selva, lungo il Rio delle Amazzoni vieni a contatto conuna realtà sociale davvero shoccante, la racconto qui. Anni prima ero andata nel Taman Negara in Malesia, ci sono ancora tribu aborigene, naturiste che fanno la caccia alle scimmie, completamente un altro mondo, anche se la natura può sembra uguale.
Ad ogni modo, mi sono resa conto che ci sono degli errori ricorrenti e delle situazioni ricorrenti, per questo ho deciso di scrivervi i miei
Consigli per Viaggiare nella Giungla:
1. Copritevi:
direi che questo è il consiglio più importante, nella giungla fa caldo, è umido, sudate come delle spugne, ma andare in giro con pantaloncini e canottierina micro è la ca**ata più grossa che possiate fare. Innanzitutto, traspirate troppo e vi disidratate, ma questo nn vale un gran che, la cosa principale è che vi dovete proteggere dalle punture degli insetti o dai graffi degli alberi. Noi nn siamo indios, se ci graffiamo con alcune piante ci può venire una brutta infezione, se ci pungono 200 mosquitos oltre ad essere orrendi, possiamo andare in shock anafilattico e considerando che nn saremo senz’altro vicini all’ospedale migliore del mondo, meglio evitare. Quindi pantaloni da trekking lunghi e camice da trekking a maniche lunghe, se comprate indumenti tecnici nn avrete caldo per niente, sono molto più traspiranti e comodi di una canottiera di cotone.
2. Di notte continuate a coprirvi:
lo so, sembro una madre del sud, ma di notte gli animaletti fastidiosi hanno fame e vi massacreranno, quindi meglio prevenire, se avete la zanzariera potete ache prevedere di nn mettere i calzini altrimenti meglio metterli, a me una volta mi hanno beccato 44 zanzare solo sui piedi, è stata la cosa più dolorosa della mia vita!
i miei piedi con 44 punture di zanzare!
3. Repellente
questo anche mi sembra lapalissiano, vi consiglio di prendere anche delle vitamine B12 via bocca, per tener lontane le zanzare, o quello che consigliano le poplazioni del luogo, ogni cultura ha la ricetta magica per scacciare le zanzare e mi raccomando seguitela!
4. Medicine:
in viaggio si pensa sempre all’intestino, diarrea, stipsi, vomito, si certo portati tutti i medicinali del caso, ma nella giungla non dimenticatevi MAI il Cortisone!!!! pillole e crema, non si sa mai cosa ci può pungere, mordere o a cosa possiamo essere allergici
5. Zanzariera:
molte strutture ne hanno una, se voi avete la vostra personale è meglio dato che le loro saranno di sicuro vecchie e bucate.
6. Sacco lenzuolo di seta
credete davvero che puliscano spesso le vostre brandine o amache? vi sbagliate! avvolgetevi nel sacco lenzuolo e nn poggiate la vostra testa su altrui cuscini!
7. Torcia frontale
è molto difficile che ci sia energia elettrica e ad ogni modo verso le 21 massimo 22 la spegneranno, come pensate di andare in bagno nel cuore della notte o di tornare in branda dopo una chiacchierata al chiaro di luna?
8. Tolleranza alla mancanza d’igiene
nella giungla di si ha naturalmente più tolleranza alla carenza di igiene, perchè: una pensione vicino la stazione con i capelli nella doccia, è sporca, una capanna di legno aperta ai lati con i ragni sul tetto è natura!
Credo che la polvere, le ragnatele, l’acqua della doccia (quando c’è) di color marrone siano abbastanza ininfluenti dato il contesto, anzi a volte anche piacevoli, ma preparatevi a trovarli!
9. Privacy
non so che rapporto abbiate con il vostro corpo, ma qui il vostro senso del pudore dovrà essere davvero basso. In molti casi tutti gli ospiti dell’accampamento dormono nella stessa struttura o meglio dire sotto lo stesso tetto, questo vuol dire che vi vestirete e spoglierete tutti insieme, quindi non dico che vi mostrerete completamente nudi, ma di certo nn vestiti. Le docce di solito sono miste, in un ambiente comune e dubito che vi vogliate vestire in una scatola di legno umida piena di ragni, e poi se dovete fare la doccia o andare in bagno di notte è probabile che chiediate ad uno sconosciuto di accompagnarvi e di illuminarvi, perchè anche se nn ci sono rapinatori camminare anche per 20 metri al buio nella foresta pluviale nn è la cosa più piacevole del mondo!
10. I sali minerali
come dicevamo al punto 1, si sa che fa caldo e suderete come nn avreste mai pensato di fare, ricordatevi di bere molto e se possibile sciogliete dei sali minerali nell’acqua o prendete delle pasticche, vi eviterà di avere un calo di pressione.
Cosa metto in valigia?
Il viaggio perfetto è quello senza bagaglio, diceva Henry David Thoreau. Ma è pura teoria. Nella pratica invece un bagaglio ci vuole, anche se una cosa è certa: lo zaino deve essere leggero. Quanto leggero? Non più di dieci chili, quale che sia la durata del viaggio.
Uno zaino pesante sarà d'intralcio ad ogni nostra azione; muoversi con i mezzi pubblici diventa un incubo se abbiamo un grosso carico da spostare. Ai Tropici poi, trascinare un peso è sinonimo di fatica e di sudore e il sudore spinge a cambiarsi più spesso e quindi ad avere necessità di più indumenti.
Chi invece viaggia leggero è più flessibile, meno stressato e in generale più riposato. E poi non rischia di pagare inutili extra, ad esempio per l'eccedenza bagaglio o per aver dovuto prendere un taxi o un bus anche per quel breve tratto di strada che con uno zaino meno pesante avrebbe potuto benissimo fare a piedi.
Viaggiare leggeri impone però delle scelte. Perché se preparare i bagagli è un'operazione banale, capire cosa è indispensabile, cosa è utile e di cosa si può fare a meno non è altrettanto banale. Il segreto è saper scartare il superfluo ma anche ottimizzare il necessario. Tuttavia, la decisione di portare con sé un oggetto oppure lasciarlo a casa dipende in larga misura dai gusti personali e non ci sono regole generali valide per chiunque. Ci sono però alcune cose che non dovrebbero mancare nello zaino di chi parte in vacanza per i Tropici.
Abbigliamento
In Messico o in Thailandia, ai Caraibi come in Polinesia servono indumenti adatti a situazioni totalmente diverse: la giornata passata in spiaggia, l'escursione in foresta, la passeggiata in città, la serata vivace, il pomeriggio stravaccati a leggere e via dicendo. Come sopravvivere senza portarsi dietro un armadio intero?
La risposta è semplice: lavando qualcosa ogni tanto. Ovviamente, minore è il numero di pezzi di abbigliamento a disposizione, più frequenti saranno i lavaggi. Se lavare i panni vi fa venire l'orticaria non resta che portarli in una lavanderia locale o self service; in genere nei paesi tropicali per qualche dollaro si può portare a lavare e stirare un paio di chili di biancheria.
La biancheria intima e i capi in fibre sintetiche si lavano facilmente anche nel lavandino e si asciugano in poche ore. In particolare, camicie, t-shirt o i pantaloni e pantaloncini in tessuto tecnico che si usano per praticare jogging sono più leggeri e antipiega, occupano meno spazio degli equivalenti in cotone e garantiscono una buona traspirazione.
Il cotone, invece, tende ad assorbire il sudore e rimane umido più a lungo; ma è una questione di preferenze.
L'importante è scegliere sempre colori chiari, che attirano meno le zanzare; per avere maggior protezione ricordatevi di spruzzare indumenti e scarpe con la permetrina.
Invece tra i capi da non mettere in valigia ci sono i jeans, tanto pratici a casa ma del tutto inadatti in un clima tropicale: sono pesanti, fanno sudare e ci mettono una vita ad asciugarsi.
Un altro piccolo trucco per ridurre peso e ingombro del bagaglio sono i capi multiuso, quelli che combinati in modo diverso svolgono due funzioni, ad esempio un top o una maglietta più elegante che va bene per la spiaggia ma anche per la sera. Utili anche i pantaloni convertibili, quelli con le zip sulle gambe che in un attimo si trasformano in shorts o bermuda. Provate anche a sostituire il classico telo mare di spugna con uno in microfibra: pesa circa 200 grammi, occupa lo spazio di una t-shirt e si asciuga in un batter d'occhio.
Alla fine della selezione, ecco ciò non dovrà mancare: un paio di pantaloni lunghi comodi e una camicia e/o maglietta a maniche lunghe (servono a proteggersi dal sole e dalle zanzare e sono indispensabili per un'escursione in foresta), un paio di scarponcini leggeri (per le escursioni e per le giornate di pioggia, si indossano alla partenza quindi non ingombrano in valigia), un paio di sandali sportivi, un costume da bagno, una felpa (utile nelle serate più fresche e in aereo). E poi un cappellino per il sole e un K-Way o una qualsiasi giacca da pioggia con cappuccio, leggera e richiudibile: ai Tropici l'acquazzone è sempre in agguato, anche durante la stagione secca.
Nel bagaglio a mano ci vanno invece spazzolino, dentifricio e un cambio di biancheria intima; il bagaglio potrebbe non esser riconsegnato quindi è meglio prepararsi a sopravvivere per un giorno o due.
Materiale extra
Prima di partire l'elenco degli oggetti che sembrano necessari è infinito e il rischio è quello di mettere in valigia cose che il più delle volte si rivelano superflue. Chi non ha in programma di passare intere settimane nella giungla della Papua Nuova Guinea o attraversare a piedi il Kalahari, dovrebbe essere in grado di risolvere il 90 percento dei contrattempi con una torcia elettrica, un po' di spago e un coltellino svizzero, quel magico arnese che taglia, sbuccia la frutta, apre le bottiglie, svita, avvita e svolge un'infinità di altre funzioni. Ovviamente, evitate di metterlo nel bagaglio a mano, se non volete che venga sequestrato ai controlli in aeroporto.
Altri oggetti di uso comune che dovrebbero trovare un posto nello zaino di chi va ai Tropici sono: crema solare ad alto indice di protezione, occhiali da sole, maschera e boccaglio (si possono anche noleggiare ma è una spesa in più), adattatori di corrente (se necessari), kit da cucito (ideale quello minuscolo in dotazione nelle camere d'albergo), uno zainetto vuoto (per le escursioni giornaliere e al ritorno per metterci gli acquisti), repellente a base di DEET per zanzare, mosche e zecche. Per eventuali ulteriori necessità, come ad esempio gli zampironi, l'insetticida spray per gli ambienti o altro materiale che dovesse servire, fermatevi al primo emporio e comprate il necessario.
Non dimenticate una guida del paese mentre uno o due libri fanno parte del materiale utile, ma non indispensabile.
Medicinali
Non serve portarsi dietro un'intera farmacia, per il trattamento di eventuali piccoli disturbi basta un kit di medicinali che contenga: analgesici/antipiretici (es. paracetamolo) per alleviare un mal di testa o combattere un attacco febbrile, antistaminici per contrastare una reazione allergica, una crema al cortisone in caso di gonfiore e infiammazione dovuti a punture di insetti, degli antidiarroici, pillole contro il mal d'auto/mal di mare (se necessarie), un gel disinfettante e qualche cerotto.
Nel caso sfortunato di una patologia più grave, che dovesse richiedere l'uso di altri farmaci, è opportuno rivolgersi prima di tutto ad un medico. Se non siete lontani dalla civiltà un dottore, un piccolo ospedale, un ambulatorio lo trovate in qualsiasi zona del mondo.
Invece, chi segue una terapia specifica dovrà mettere in valigia, meglio se nel bagaglio a mano, i farmaci che assume regolarmente, in dosi sufficienti all'intera durata del viaggio; è consigliabile accompagnare i medicinali dal foglietto illustrativo e dalla prescrizione medica, che potranno rivelarsi utili in caso di ispezione del bagaglio ma anche per qualsiasi necessità medica.
Informatevi sempre prima di partire sulle condizioni igienico-sanitarie del paese di destinazione; se sono presenti malattie infettive consultate con largo anticipo il vostro medico, per avere consigli ed effettuare eventuali profilassi sanitarie.
Documenti
Anche se ci sono paesi tropicali in cui è possibile entrare con la sola carta d'identità, come le Antille francesi, il primo documento da prendere è il passaporto. Verificate la scadenza; in alcuni paesi è necessario avere un documento con una validità residua di alcuni mesi. Inoltre, il vostro paese di destinazione potrebbe richiedere all'ingresso anche un visto turistico; informatevi sul modo migliore per ottenerlo, di solito viene rilasciato direttamente in aeroporto dietro pagamento di una piccola tassa.
Altri documenti da non dimenticare: i biglietti, le prenotazioni, la patente di guida e, nei paesi dove è necessaria, la patente internazionale.
E' buona norma portarsi dietro una fotocopia del passaporto e dei documenti più importanti; arrivati a destinazione l'originale si lascia in un luogo sicuro, la copia si tiene in tasca. I più previdenti fanno una scansione del passaporto e del biglietto aereo e mandano il file sulla loro casella di posta; in caso di furto, smarrimento o per qualsiasi altra necessità è facilissimo recuperarli, basta collegarsi alla rete.
Denaro
Con una carta di credito e una carta bancomat in tasca non si ha bisogno di portare molto denaro contante. Il contante serve solo per le prime necessità ed è quindi utile averlo in banconote (euro o dollari americani) di medio e piccolo taglio; il resto del denaro si preleva sul posto, direttamente in valuta locale, presso uno sportello bancomat.
La valuta locale servirà per le piccole spese, mentre gran parte dei pagamenti di hotel, ristoranti e acquisti vari saranno effettuati con la carta di credito. Ormai anche nei paesi tropicali meno sviluppati gli esercizi commerciali che accettano il pagamento con carta di credito sono sempre più diffusi.
Le carte di credito maggiormente accettate sono quelle appartenenti al circuito Visa e Mastercard; meno diffuse invece le American Express. Un numero sempre maggiore di persone fa uso delle carte prepagate, tipo PostePay, che vengono rilasciate anche a chi non è titolare di un conto corrente, e che in questo caso vanno ricaricate prima della partenza. Chi invece ha un conto su cui può operare online potrà traferire denaro sulla carta anche mentre è in viaggio.
E' opportuno avere con sé il numero telefonico, fornito dalla società che ha emesso la carta, da chiamare in caso di furto o smarrimento per bloccarne l'uso. Attenzione: le carte ricaricabili non sono accettate come cauzione per noleggiare un’auto.
Telefono, computer, attrezzatura fotografica
Smartphone e tablet di ultima generazione, oppure netbook e telefono cellulare sono extra facoltativi, perciò a ciascuno il suo. Ricordate che l'accesso alla rete e le telefonate dall'estero con la maggior parte dei contratti telefonici non sono mai molto convenienti. Quando è possibile sfruttate la rete anche per le telefonate, utilizzando Skype, oppure acquistate una SIM locale.
Per effettuare connessioni e/o chiamate telefoniche con il proprio smartphone/telefonino è opportuno verificare la compatibilità dell'apparecchio con la rete utilizzata nel paese di destinazione; in molte isole dei Caraibi e in buona parte del centro e del sud America è necessario almeno un tri-band.
Quanto all'attrezzatura fotografica non c'è niente di più personale, quindi qualsiasi suggerimento è inutile; si va da una borsa separata, con foto e videocamera e tutti gli accessori, alla macchina fotografica da quattro soldi buttata alla rinfusa nel bagaglio a mano. Chi vuole immortalare i suoi momenti sott'acqua e scattare qualche foto alla barriera corallina metterà in valigia anche una piccola fotocamera digitale impermeabile; ne esistono diversi modelli a buon mercato, che resistono fino a 10 metri di profondità.
Seguendo questi semplici criteri, il nostro bagaglio dovrebbe bastare per stare fuori dieci giorni ma anche due mesi. La logica del viaggiare leggeri si acquista però con il tempo e si affina con l'esperienza perciò, giunti alla fine, chiudete tutto e pesate il bagaglio; se è troppo pesante togliete qualcosa dagli extra.
Bene inteso, gli innumerevoli vantaggi di partire con uno zaino poco pesante li apprezza chi si organizza per conto proprio, chi ha in programma una vacanza itinerante o semi itinerante, chi si muove in larga misura con i mezzi pubblici.
Per tutti gli altri, quelli cioè che vanno in vacanza in un villaggio della Repubblica Dominicana o in un resort delle Maldive, lo sforzo di ridurre il bagaglio perde di significato. Per una vacanza stanziale va benissimo anche un trolley, pieno zeppo di cose, forse inutili forse no, che importa? Ma che almeno non superi il limite di peso della compagnia aerea!